Tolkien ha immaginato il suo legendarium come un grande racconto disseminato di indizi provenienti dal passato e capaci di aprire la mente a una storia molto più vasta. La sua passione per le lingue e l'Alto Medioevo ha una traccia nella sua opera, ma è sempre mediata da una coscienza moderna e dalla volontà di presentare personaggi e situazioni complesse, che non si esauriscono nella loro fonte di ispirazione ma vanno coniugate all'interno della trama. Piuttosto, la sua filosofia della storia è negativa: il paradiso sta alle spalle, all'origine della storia umana, ma è altresì possibile che il percorso nell'ombra e nelle tenebre sia rischiarato da improvvisi spazi di luce, che chiamano l'uomo a combattere e a decidere, tenendo conto della responsabilità che hanno verso gli altri.
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