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Non possiamo nascondercelo, questo è un tempo difficile per tutti. Si tratta allora di attingere ognuno dal proprio bagaglio di esperienza e dare risposte nuove a un tempo straordinario.
Abbiamo visto durante il lockdown l’importanza, per privazione, dell’incontro tra persone e della relazione, occorre allora, ancora di più, aiutare i giovani ad acquisire quegli strumenti di convivenza pacifica, di dialogo e inclusione nel rispetto della diversità.
In questo la scuola è bene prioritario da curare, custodire e nutrire di processi generativi, per nuovi modelli didattici e culturali in cui la valorizzazione della diversità di ciascuno è senso e orizzonte. È questo il banco di prova su cui concentrare energie e risorse per il presente e il futuro delle nuove generazioni. P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, ci accompagna in una riflessione su come è cambiata la scuola ai tempi della pandemia.
Non possiamo nascondercelo, questo è un tempo difficile per tutti. Si tratta allora di attingere ognuno dal proprio bagaglio di esperienza e dare risposte nuove a un tempo straordinario. Abbiamo visto durante il lockdown l’importanza, per privazione, dell’incontro tra persone e della relazione, occorre allora, ancora di più, aiutare i giovani ad acquisire quegli strumenti di convivenza pacifica, di dialogo e inclusione nel rispetto della diversità. In questo la scuola è bene prioritario da curare, custodire e nutrire di processi generativi, per nuovi modelli didattici e culturali in cui la valorizzazione della diversità di ciascuno è senso e orizzonte. È questo il banco di prova su cui concentrare energie e risorse per il presente e il futuro delle nuove generazioni. P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, ci accompagna in una riflessione su come è cambiata la scuola ai tempi della pandemia. read more read less

3 years ago #centroastalli, #covid19, #didattica, #pandemia, #riflessioni, #scuola