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I centri commerciali sono stranianti, privi di personalità e di identità propria: pertanto neanche i suoi clienti sono uniti da un filo logico e da un interesse comune. Sono lì, soli, i più forti ad alimentare il proprio ego, i più insicuri a cercare di rispecchiarsi in qualcosa che può restituire al mondo un’immagine più luminosa di loro stessi. È in questo ambiente essenziale alla sopravvivenza che Annie Ernaux osserva il mondo che cambia: le abitudini e le pretese salutiste, le classi sociali che si palesano tra le corsie dei prodotti in offerta e quelle dei prodotti biologici, il desiderio di fare una colazione da famiglia del Mulino Bianco o quello di dimagrire seguendo le indicazioni delle etichette. Il supermercato è il luogo in cui si perde sé stessi plasmandosi su quello che vorremmo vedessero gli altri o in cui siamo costretti ad esporci nelle nostre debolezze; niente può essere nascosto agli occhi dei supermercati, sia quando ci scambiamo sorrisi cercando complicità con gli altri clienti, sia quando cerchiamo di vagare come ombre senza essere visti da nessuno. I supermercati ormai dettano il tempo delle stagioni esattamente come la natura, con i suoi regali di Natale ordinatamente riposti sugli scaffali fino al 24 dicembre e che finiscono privi di spessore in un cestone a partire dal 26 per lasciar spazio a nuove feste, scandendo il valore degli oggetti e dividendo la popolazione in chi può e chi non può guardare le luci natalizie che brillano sulla propria testa.
I centri commerciali sono stranianti, privi di personalità e di identità propria: pertanto neanche i suoi clienti sono uniti da un filo logico e da un interesse comune. Sono lì, soli, i più forti ad alimentare il proprio ego, i più insicuri a cercare di rispecchiarsi in qualcosa che può restituire al mondo un’immagine più luminosa di loro stessi. È in questo ambiente essenziale alla sopravvivenza che Annie Ernaux osserva il mondo che cambia: le abitudini e le pretese salutiste, le classi sociali che si palesano tra le corsie dei prodotti in offerta e quelle dei prodotti biologici, il desiderio di fare una colazione da famiglia del Mulino Bianco o quello di dimagrire seguendo le indicazioni delle etichette. Il supermercato è il luogo in cui si perde sé stessi plasmandosi su quello che vorremmo vedessero gli altri o in cui siamo costretti ad esporci nelle nostre debolezze; niente può essere nascosto agli occhi dei supermercati, sia quando ci scambiamo sorrisi cercando complicità con gli altri clienti, sia quando cerchiamo di vagare come ombre senza essere visti da nessuno. I supermercati ormai dettano il tempo delle stagioni esattamente come la natura, con i suoi regali di Natale ordinatamente riposti sugli scaffali fino al 24 dicembre e che finiscono privi di spessore in un cestone a partire dal 26 per lasciar spazio a nuove feste, scandendo il valore degli oggetti e dividendo la popolazione in chi può e chi non può guardare le luci natalizie che brillano sulla propria testa. read more read less

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