Siamo figli degli stereotipi. Ci facciamo un’idea sulla base delle nostre percezioni e ne restiamo ancorati. È così che nascono i pregiudizi. Ed è sempre così che si alimentano rabbia, paura e polemica distruttiva.
È chiaro che i media hanno un ruolo fondamentale in questo scenario: conoscono bene la strada che conduce al livello emotivo dei lettori. Scelgono di percorrerla nel momento stesso in cui decidono quali storie raccontare, quali titoli utilizzare e quali dettagli enfatizzare.
Ma in ogni crisi relazionale che si rispetti le responsabilità sono condivise: al giornalista la bramosia di generare attenzione senza badare alla qualità e al peso delle parole, al lettore la scelta di cadere nello stereotipo pur di trovare conferma al proprio pensare.
Siamo figli degli stereotipi. Ci facciamo un’idea sulla base delle nostre percezioni e ne restiamo ancorati. È così che nascono i pregiudizi. Ed è sempre così che si alimentano rabbia, paura e polemica distruttiva.
È chiaro che i media hanno un ruolo fondamentale in questo scenario: conoscono bene la strada che conduce al livello emotivo dei lettori. Scelgono di percorrerla nel momento stesso in cui decidono quali storie raccontare, quali titoli utilizzare e quali dettagli enfatizzare.
Ma in ogni crisi relazionale che si rispetti le responsabilità sono condivise: al giornalista la bramosia di generare attenzione senza badare alla qualità e al peso delle parole, al lettore la scelta di cadere nello stereotipo pur di trovare conferma al proprio pensare.
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