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In questa puntata verrà letta la traduzione della cosiddetta «poesia dei fratelli» di Saffo pubblicata nel 2016 dal poeta americano William Logan (nato nel 1950). Alla traduzione inglese seguirà una proposta di traduzione di traduzione, in italiano. L'intento perseguito è quello di gettare un po' di luce nel laboratorio del traduttore, che è sempre -allo stesso momento- un interprete.

«Charaxos and Larichos»:

Say what you like about Charaxos,
that’s a fellow with a fat-bellied ship
always in some port or other.
What does Zeus care, or the rest of his gang?

Now you’d like me on my knees,
crying out to Hera, “Blah, blah, blah,
bring him home safe and free of warts,”
or blubbering, “Wah, wah, wah, thank you,

thank you, for curing my liver condition.”
Good grief, gods do what they like.
They call down hurricanes with a whisper
or send off a tsunami the way you would a love letter.

If they have a whim, they make some henchmen
fix it up, like those idiots in the Iliad.
A puff of smoke, a little fog, away goes the hero,
it’s happily ever after. As for Larichos,

that lay-a-bed lives for the pillow. If for once
he’d get off his ass, he might make something of himself.
Then from that reeking sewer of my life
I might haul up a bucket of spring water.

Ecco la nostra traduzione della traduzione di William Logan:

Di’ quello che ti pare di Carasso,
che è un tipo con una nave dalla pancia grassa
sempre in un porto o in un altro.
Che cosa importa a Zeus o al resto della sua banda?

Ora mi vorresti in ginocchio
a implorare Era: «Bla bla bla,
portalo a casa salvo e senza piattole»
o a singhiozzare: «Oh oh oh, grazie

grazie per avermi curato il fegato».
Santo cielo, gli dèi fanno ciò che vogliono.
Evocano uragani con un sussurro,
spediscono tsunami come se fossero lettere d’amore.

Se hanno un capriccio, fanno intervenire
qualche scagnozzo, come quegli scemi nell’Iliade.
Un po’ di fumo, una nebbiolina, se ne va l’eroe,
è felice per sempre. Come per Larico,

quel fannullone| segaiolo che vive sul cuscino. Se una buona volta
alzasse il culo, potrebbe combinare qualcosa.
Allora da questa fogna puzzolente che è la mia vita
potrei tirar su un secchio di acqua pura.

Scritto e letto da Jacopo Khalil, dottorando di Filologia e storia del mondo antico presso Sapienza - Università di Roma. Alla puntata ha collaborato Bart Wilson Bolander, poeta, scrittore e studioso di letterature europee.

Per chiunque voglia contattarci per consigli, richieste e osservazioni, scrivete con oggetto ‘podcast’ ad associazioneglaucopis@gmail.com
In questa puntata verrà letta la traduzione della cosiddetta «poesia dei fratelli» di Saffo pubblicata nel 2016 dal poeta americano William Logan (nato nel 1950). Alla traduzione inglese seguirà una proposta di traduzione di traduzione, in italiano. L'intento perseguito è quello di gettare un po' di luce nel laboratorio del traduttore, che è sempre -allo stesso momento- un interprete. «Charaxos and Larichos»: Say what you like about Charaxos, that’s a fellow with a fat-bellied ship always in some port or other. What does Zeus care, or the rest of his gang? Now you’d like me on my knees, crying out to Hera, “Blah, blah, blah, bring him home safe and free of warts,” or blubbering, “Wah, wah, wah, thank you, thank you, for curing my liver condition.” Good grief, gods do what they like. They call down hurricanes with a whisper or send off a tsunami the way you would a love letter. If they have a whim, they make some henchmen fix it up, like those idiots in the Iliad. A puff of smoke, a little fog, away goes the hero, it’s happily ever after. As for Larichos, that lay-a-bed lives for the pillow. If for once he’d get off his ass, he might make something of himself. Then from that reeking sewer of my life I might haul up a bucket of spring water. Ecco la nostra traduzione della traduzione di William Logan: Di’ quello che ti pare di Carasso, che è un tipo con una nave dalla pancia grassa sempre in un porto o in un altro. Che cosa importa a Zeus o al resto della sua banda? Ora mi vorresti in ginocchio a implorare Era: «Bla bla bla, portalo a casa salvo e senza piattole» o a singhiozzare: «Oh oh oh, grazie grazie per avermi curato il fegato». Santo cielo, gli dèi fanno ciò che vogliono. Evocano uragani con un sussurro, spediscono tsunami come se fossero lettere d’amore. Se hanno un capriccio, fanno intervenire qualche scagnozzo, come quegli scemi nell’Iliade. Un po’ di fumo, una nebbiolina, se ne va l’eroe, è felice per sempre. Come per Larico, quel fannullone| segaiolo che vive sul cuscino. Se una buona volta alzasse il culo, potrebbe combinare qualcosa. Allora da questa fogna puzzolente che è la mia vita potrei tirar su un secchio di acqua pura. Scritto e letto da Jacopo Khalil, dottorando di Filologia e storia del mondo antico presso Sapienza - Università di Roma. Alla puntata ha collaborato Bart Wilson Bolander, poeta, scrittore e studioso di letterature europee. Per chiunque voglia contattarci per consigli, richieste e osservazioni, scrivete con oggetto ‘podcast’ ad associazioneglaucopis@gmail.com read more read less

3 years ago #classica, #greco, #inglese, #italiano, #lirica, #logan, #saffo, #traduzioni, #william