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La paura del giudizio degli altri spesso limita la nostra vita e il nostro benessere.
Per paura del giudizio ci sentiamo insicuri, insoddisfatti di noi stessi e vulnerabili.
Questa stessa paura ci impedisce di vivere pienamente la nostra vita, poiché ci blocca e ci imprigiona nell’immagine di noi che vogliamo mostrare agli altri.

Ma cosa ci spinge ad avere tanta paura del giudizio altrui e cosa possiamo fare per superarla?

Proviamo ad approfondire la tematica della paura del giudizio degli altri seguendo il metodo della meccanica, analizzandone i 4 pilastri: emozioni, convinzioni, bisogni e attenzione.

*Emozioni: l’emozione predominante è la paura e subito dopo la paura c’è la rabbia. La paura si attiva in noi per una serie di motivi precisi: in quanto esseri umani, tra i nostri bisogni c’è quello di appartenere ad un gruppo e per paura di non essere parte, registriamo ogni giudizio come un allarme, come qualcosa che ci spinge fuori dal gruppo; si tratta sostanzialmente di paura dell’abbandono. Come possiamo intervenire? Il primo filtro da mettere è che noi possiamo decidere che quella paura non ha senso, non è utile in questo momento. Tra il giudizio dell’altro e l’ emozione che proviamo c’è la nostra elaborazione, la nostra interpretazione, che è determinata dalle nostre convinzioni.

*convinzioni: le convinzioni sono i filtri attraverso cui noi interpretiamo la realtà. Nel caso del giudizio degli altri, le convinzioni più radicate sono relative al fatto che sia l’altro a poterci definire e che il nostro modo di leggere i fatti e gli eventi sia quello giusto e assolutamente vero.

*bisogni: dietro alla paura del giudizio degli altri sono celati bisogni come quello di piacere a tutti, di accudimento, di essere accolti, di sentirsi parte, che possono tutti essere raggruppati nel più ampio bisogno di sicurezza.

*attenzione: noi siamo laddove è la nostra attenzione. In base a dove focalizziamo la nostra attenzione, noteremo o meno i giudizi degli altri.

Tutti e quattro questi pilastri sono collegati tra loro e funzionano in maniera sistemica. Lavorando sui pilastri singolarmente e trasversalmente, possiamo iniziare a modificare la relazione che abbiamo col giudizio e la paura ad esso legata.

Lavorandoci su, possiamo renderci conto che dal giudizio ricaviamo la maschera che abbiamo e che più è alta la nostra tendenza a giudicare più siamo sensibili al giudizio degli altri verso di noi e di noi verso noi stessi.

Quali sono le risorse per liberarci dalla paura del giudizio degli altri?
*Accettare il giudizio, poichè è inevitabile.
*Vedere l'emozione dell'altro e notare quale parte sta parlando
*notare cosa aggancia in noi
*Rigirare il giudizio e vedere quanto siamo anche noi nel giudizio
*distinguere i tipi di giudizio e utilizzare il buono: ogni giudizi contiene una parte utile per noi. Quindi prendere il giudizio e vedere quale parte vera del giudizio possiamo utilizzare per la nostra crescita.
La paura del giudizio degli altri spesso limita la nostra vita e il nostro benessere. Per paura del giudizio ci sentiamo insicuri, insoddisfatti di noi stessi e vulnerabili. Questa stessa paura ci impedisce di vivere pienamente la nostra vita, poiché ci blocca e ci imprigiona nell’immagine di noi che vogliamo mostrare agli altri. Ma cosa ci spinge ad avere tanta paura del giudizio altrui e cosa possiamo fare per superarla? Proviamo ad approfondire la tematica della paura del giudizio degli altri seguendo il metodo della meccanica, analizzandone i 4 pilastri: emozioni, convinzioni, bisogni e attenzione. *Emozioni: l’emozione predominante è la paura e subito dopo la paura c’è la rabbia. La paura si attiva in noi per una serie di motivi precisi: in quanto esseri umani, tra i nostri bisogni c’è quello di appartenere ad un gruppo e per paura di non essere parte, registriamo ogni giudizio come un allarme, come qualcosa che ci spinge fuori dal gruppo; si tratta sostanzialmente di paura dell’abbandono. Come possiamo intervenire? Il primo filtro da mettere è che noi possiamo decidere che quella paura non ha senso, non è utile in questo momento. Tra il giudizio dell’altro e l’ emozione che proviamo c’è la nostra elaborazione, la nostra interpretazione, che è determinata dalle nostre convinzioni. *convinzioni: le convinzioni sono i filtri attraverso cui noi interpretiamo la realtà. Nel caso del giudizio degli altri, le convinzioni più radicate sono relative al fatto che sia l’altro a poterci definire e che il nostro modo di leggere i fatti e gli eventi sia quello giusto e assolutamente vero. *bisogni: dietro alla paura del giudizio degli altri sono celati bisogni come quello di piacere a tutti, di accudimento, di essere accolti, di sentirsi parte, che possono tutti essere raggruppati nel più ampio bisogno di sicurezza. *attenzione: noi siamo laddove è la nostra attenzione. In base a dove focalizziamo la nostra attenzione, noteremo o meno i giudizi degli altri. Tutti e quattro questi pilastri sono collegati tra loro e funzionano in maniera sistemica. Lavorando sui pilastri singolarmente e trasversalmente, possiamo iniziare a modificare la relazione che abbiamo col giudizio e la paura ad esso legata. Lavorandoci su, possiamo renderci conto che dal giudizio ricaviamo la maschera che abbiamo e che più è alta la nostra tendenza a giudicare più siamo sensibili al giudizio degli altri verso di noi e di noi verso noi stessi. Quali sono le risorse per liberarci dalla paura del giudizio degli altri? *Accettare il giudizio, poichè è inevitabile. *Vedere l'emozione dell'altro e notare quale parte sta parlando *notare cosa aggancia in noi *Rigirare il giudizio e vedere quanto siamo anche noi nel giudizio *distinguere i tipi di giudizio e utilizzare il buono: ogni giudizi contiene una parte utile per noi. Quindi prendere il giudizio e vedere quale parte vera del giudizio possiamo utilizzare per la nostra crescita. read more read less

2 years ago #consapevolezza, #crescita, #giudizio, #paura, #psicologia, #relazione, #relazioni, #riflessione, #vita