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Dolce e vellutato o forte e travolgente? Così può essere Eracle! In questo terzo episodio vediamo come Eracle riesce a risolvere delle situazioni ora con astuzia ora con la forza, ma sempre e soprattutto con l'ingegno che si agita sotto i suoi muscoli guizzanti!  
La Cerva di Cerinea, sacra ad Artemide, è impossibile da catturare... Non ce l'ha fatta neppure la Dea della Caccia! Questa avventura, che richiederà un anno intero di inseguimenti, porterà Eracle ai bordi del mondo!  Il cinghiale di Erimanto, un terribile gigantesco flagello delle terre da cui prende il nome, ha una scorza dura e denti aguzzi, è veloce e guizzante: la sua cattura non può essere effettuata in modi conosciuti ai cacciatori, abituati a nascondersi e ad aspettare: Eracle agirà proprio in modo contrario alle aspettative e ai consigli della prudenza!  La puzza di letame che si alza e si diffonde dai territori del ricchissimo Augia, ammorbano il Peloponneso. I campi e le stalle di Augia, infatti, sono ricoperti dal letame dei suoi armenti. Nessuno riesce a resistere al fetore e ce la fa ad andare a pulire le stalle. Le mandrie nei campi sono sorvegliate da dei tori argentei, per cui anche lì niente pulizia...  Questa fatica che Euristeo commina ad Eracle è meschina: il re di Micene gode al solo pensiero di vedere  Eracle sozzo di quel puzzolente sterco... Ma Eracle non si sporcherà nemmeno un mignolo e riuscirà a pulire tutto, le stalle di Augia e i suoi campi, in un solo giorno!  Al termine dell'episodio troverai alcune considerazioni sul vero significato di queste fatiche. La cultura orale, di cui questa epopea fa parte, prevede che ogni storia porti un insegnamento quando non una morale. In più questi racconti ci aiutano a capire meglio il mondo dell'antichità, con i suoi usi e costumi, abitudini e conoscenze: fai conto che possiamo dire con certezza che anticamente non si conosceva il potere fertilizzante del letame...  Basta chiacchiere! Ti lascio al podcast! Buon ascolto!
Dolce e vellutato o forte e travolgente? Così può essere Eracle! In questo terzo episodio vediamo come Eracle riesce a risolvere delle situazioni ora con astuzia ora con la forza, ma sempre e soprattutto con l'ingegno che si agita sotto i suoi muscoli guizzanti!   La Cerva di Cerinea, sacra ad Artemide, è impossibile da catturare... Non ce l'ha fatta neppure la Dea della Caccia! Questa avventura, che richiederà un anno intero di inseguimenti, porterà Eracle ai bordi del mondo!  Il cinghiale di Erimanto, un terribile gigantesco flagello delle terre da cui prende il nome, ha una scorza dura e denti aguzzi, è veloce e guizzante: la sua cattura non può essere effettuata in modi conosciuti ai cacciatori, abituati a nascondersi e ad aspettare: Eracle agirà proprio in modo contrario alle aspettative e ai consigli della prudenza!  La puzza di letame che si alza e si diffonde dai territori del ricchissimo Augia, ammorbano il Peloponneso. I campi e le stalle di Augia, infatti, sono ricoperti dal letame dei suoi armenti. Nessuno riesce a resistere al fetore e ce la fa ad andare a pulire le stalle. Le mandrie nei campi sono sorvegliate da dei tori argentei, per cui anche lì niente pulizia...  Questa fatica che Euristeo commina ad Eracle è meschina: il re di Micene gode al solo pensiero di vedere  Eracle sozzo di quel puzzolente sterco... Ma Eracle non si sporcherà nemmeno un mignolo e riuscirà a pulire tutto, le stalle di Augia e i suoi campi, in un solo giorno!  Al termine dell'episodio troverai alcune considerazioni sul vero significato di queste fatiche. La cultura orale, di cui questa epopea fa parte, prevede che ogni storia porti un insegnamento quando non una morale. In più questi racconti ci aiutano a capire meglio il mondo dell'antichità, con i suoi usi e costumi, abitudini e conoscenze: fai conto che possiamo dire con certezza che anticamente non si conosceva il potere fertilizzante del letame...  Basta chiacchiere! Ti lascio al podcast! Buon ascolto! read more read less

4 years ago