Tra i critici, e forse anche tra il pubblico, impossibile trovare una via di mezzo: fantasmagoria mirabolante o overdose di immagini, maestria immaginifica o barocca riproposizione della Traviata riveduta ed estrogenata. Ma il musical di Baz Luhrman, trionfo del postmoderno aggiornato all’epoca di YouTube, ci dice molto sul fascino, le possibilità e l’estasi del cinema. Con l’aiuto di una Nicole Kidman ‘giraffa bambina’, e uno Ewan McGregor (Trainspotting) che finalmente ride.
Tra i critici, e forse anche tra il pubblico, impossibile trovare una via di mezzo: fantasmagoria mirabolante o overdose di immagini, maestria immaginifica o barocca riproposizione della Traviata riveduta ed estrogenata. Ma il musical di Baz Luhrman, trionfo del postmoderno aggiornato all’epoca di YouTube, ci dice molto sul fascino, le possibilità e l’estasi del cinema. Con l’aiuto di una Nicole Kidman ‘giraffa bambina’, e uno Ewan McGregor (Trainspotting) che finalmente ride.
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