«Ogni giorno mi sveglio nello stesso posto, è sempre il 2 Febbraio e tutto scorre come il giorno precedente». La frase, tratta dal film “Ricomincio da capo - Il giorno della marmotta” descrive alla perfezione quanto hanno provato Maurizio Orlandi, ricoverato in terapia intensiva nel 2020 a causa del Covid, gli infermieri e i medici intervistati. Giorni sempre uguali, in cui le azioni si ripetono identiche e generano in chi le vive la sensazione di trovarsi in un universo parallelo, staccato dalla realtà e da chiunque in quel momento non si trovi in ospedale. «In quei mesi di terapia intensiva - racconta Maurizio - ero preda delle allucinazioni e vivevo una doppia vita». «Entrare in quel reparto - gli fa eco Sergio Agati, direttore del reparto di Pneumologia - era come entrare in un buco nero».
«Ogni giorno mi sveglio nello stesso posto, è sempre il 2 Febbraio e tutto scorre come il giorno precedente». La frase, tratta dal film “Ricomincio da capo - Il giorno della marmotta” descrive alla perfezione quanto hanno provato Maurizio Orlandi, ricoverato in terapia intensiva nel 2020 a causa del Covid, gli infermieri e i medici intervistati. Giorni sempre uguali, in cui le azioni si ripetono identiche e generano in chi le vive la sensazione di trovarsi in un universo parallelo, staccato dalla realtà e da chiunque in quel momento non si trovi in ospedale. «In quei mesi di terapia intensiva - racconta Maurizio - ero preda delle allucinazioni e vivevo una doppia vita». «Entrare in quel reparto - gli fa eco Sergio Agati, direttore del reparto di Pneumologia - era come entrare in un buco nero».
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