Il più grosso problema di Beatrice, o Beezus, come la chiamavano tutti, era sua sorella Ramona. Beezus aveva l’impressione che fosse semplicemente esasperante.
Beezus e Ramona sono due sorelle, la prima ha dieci anni, è rigorosa, attenta in casa e a scuola, sempre pronta ad aiutare, gentile e dai modi affabili, alla ricerca dell’approvazione degli altri, come se dagli altri dipendesse il riconoscimento delle proprie capacità.
La seconda ha quattro anni ed è tutto il contrario: invadente, rumorosa, impulsiva, totalmente incurante del giudizio altrui.
Il racconto è un susseguirsi di episodi e disavventure, sempre più catastrofiche, che mettono alla prova la pazienza di Beezus, la sua capacità di accettare e amare sua sorella così com’è, sempre.
Ramona, infatti, è totalmente libera e fuori da ogni schema, anche di buona educazione. di essere sé stessa, di godersi i momenti in modo spontaneo, senza preoccuparsi delle conseguenze, di cosa succederà, di cosa diranno gli altri.
Una storia che ci parla dell'ambivalenza nei rapporti umani, della capacità umana di odiare e amare al tempo stesso, di provare affetto e delusione insieme, entusiasmo e tristezza. È una condizione assolutamente normale e che ci fa capire quanto sia complesso l’essere umano in campo emotivo, quanto le etichette “giusto”, “sbagliato” e “buono”, “cattivo”, siano soltanto sfumature di una personalità sfaccettata, quanto sia frustrante, invece, limitarci o limitare gli altri in un perimetro precostituito. Accettare o prendere decisioni può essere un gran sollievo. Come nel caso di Beezus quando capisce che due sorelle non devono per forza volersi sempre bene!
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