La storia recente della Colombia è spesso al centro dell’opera dello scrittore Vásquez, uno dei nomi di punta dell’odierna letteratura sudamericana, insignito di numerosi premi per molti dei suoi romanzi.
Vasquez ripercorre le esperienze di chi si è trovato a vivere negli anni in cui spadroneggiavano i narcotrafficanti. Il trauma e la paura paralizzante di un’intera generazione cresciuta con la violenza senza quartiere, gli attentati quotidiani, gli agguati, le esplosioni, la guerra tra il governo e i cartelli della droga traspare nel racconto di Antonio Yammara, protagonista e io narrante. La sua voce rievoca vicende che appartengono al passato, per quanto recente, e questa distanza temporale permette di considerarle con un atteggiamento più ponderato. In primo luogo, diventano un’occasione per riflettere sul caso: ciò che ci capita e ci travolge può sembrare frutto di una fatalità, ma noi possiamo accettarlo e superarlo solo se vi troviamo una logica, un senso. L’urgenza di capire impone di scavare nel passato, di cercare la ragione degli eventi a partire dalla traccia che hanno lasciato (il rumore delle cose che cadono, appunto), anche quando sembrano prodotti da una semplice coincidenza. Le nostre esistenze sono insomma in larga parte plasmate dalle scelte e dai comportamenti di persone spesso lontane e sconosciute, così come le nostre azioni si ripercuotono sui destini altrui.
Buon ascolto e a presto da Francesca!
La storia recente della Colombia è spesso al centro dell’opera dello scrittore Vásquez, uno dei nomi di punta dell’odierna letteratura sudamericana, insignito di numerosi premi per molti dei suoi romanzi. Vasquez ripercorre le esperienze di chi si è trovato a vivere negli anni in cui spadroneggiavano i narcotrafficanti. Il trauma e la paura paralizzante di un’intera generazione cresciuta con la violenza senza quartiere, gli attentati quotidiani, gli agguati, le esplosioni, la guerra tra il governo e i cartelli della droga traspare nel racconto di Antonio Yammara, protagonista e io narrante. La sua voce rievoca vicende che appartengono al passato, per quanto recente, e questa distanza temporale permette di considerarle con un atteggiamento più ponderato. In primo luogo, diventano un’occasione per riflettere sul caso: ciò che ci capita e ci travolge può sembrare frutto di una fatalità, ma noi possiamo accettarlo e superarlo solo se vi troviamo una logica, un senso. L’urgenza di capire impone di scavare nel passato, di cercare la ragione degli eventi a partire dalla traccia che hanno lasciato (il rumore delle cose che cadono, appunto), anche quando sembrano prodotti da una semplice coincidenza. Le nostre esistenze sono insomma in larga parte plasmate dalle scelte e dai comportamenti di persone spesso lontane e sconosciute, così come le nostre azioni si ripercuotono sui destini altrui. Buon ascolto e a presto da Francesca!
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