No, non ne voglio a Richard Garfield per essersi fatto venire un’idea che a lui ha portato benissimo, sotto tutti i profili, anche se la sua invenzione ha rischiato di assassinare il gioco di ruolo all’inizio degli anni Novanta. Oggi, trent’anni dopo l’uscita di Magic The Gathering, vera e propria “killer application” da un punto di vista letterale del termine per chi allora, giocando di ruolo, si ritrovò a dover scegliere tra i dadi e le carte e per queste ultime, come spesso accade con le cose belle, rischiò di rovinare portafoglio e amicizie, sembra essersi raggiunto un equilibrio tra i due tipi di gioco, che lascia spazio all’uno e all’altro, nelle loro varie declinazioni. Nei primi anni Novanta, però, fu guerra con molte vittime! Ne parliamo in questa puntata del podcast. Ascoltatela!
No, non ne voglio a Richard Garfield per essersi fatto venire un’idea che a lui ha portato benissimo, sotto tutti i profili, anche se la sua invenzione ha rischiato di assassinare il gioco di ruolo all’inizio degli anni Novanta. Oggi, trent’anni dopo l’uscita di Magic The Gathering, vera e propria “killer application” da un punto di vista letterale del termine per chi allora, giocando di ruolo, si ritrovò a dover scegliere tra i dadi e le carte e per queste ultime, come spesso accade con le cose belle, rischiò di rovinare portafoglio e amicizie, sembra essersi raggiunto un equilibrio tra i due tipi di gioco, che lascia spazio all’uno e all’altro, nelle loro varie declinazioni. Nei primi anni Novanta, però, fu guerra con molte vittime! Ne parliamo in questa puntata del podcast. Ascoltatela!
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