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Malavita lancia il DPS quale nuovo sistema di riferimento per il gdr italiano. Proporre a un pubblico ampio, dai neofiti ai veterani, un gioco basato su criteri tradizionali (dadi, schede, prove, attributi, ecc) ambientato in un’Italia realistica, quasi contemporanea, così diversa dall’impero romano ucronico visto in Lex Arcana, è una sfida ambiziosa, di quelle che ci piacerebbe veder tentare più spesso, al posto dell’ennesima rincorsa al kickstart patinato e accattivante nella sua veste grafica, ma destinato a un probabile rapido oblio dall’assenza di vere novità. Quality Games, invece, con questo nuovo titolo mira a giocare in serie A, sfidando nomi stranieri (Fria LIgan ad esempio) sul campo minato della proposta di un sistema di gioco che possa essere utilizzato con successo in ambientazioni diverse, con ritmi e aspettative differenti da parte dei giocatori e dei master. Una cosa mai riuscita (e forse mai tentata, visto che a una maggior complessità di regole corrisponde necessariamente una minore duttilità delle stesse) da big come WOTC o Chaosium. Al contrario, l’essenzialità del DPS, che non si coniuga affatto con banalità o agnosticità del motore di gioco, dimostra le sue grandi potenzialità. Ne parliamo nella puntata audio di questa settimana e nella recensione del gioco, che trovate nei commenti della pagina Facebook e Instagram alla puntata del podcast.
Malavita lancia il DPS quale nuovo sistema di riferimento per il gdr italiano. Proporre a un pubblico ampio, dai neofiti ai veterani, un gioco basato su criteri tradizionali (dadi, schede, prove, attributi, ecc) ambientato in un’Italia realistica, quasi contemporanea, così diversa dall’impero romano ucronico visto in Lex Arcana, è una sfida ambiziosa, di quelle che ci piacerebbe veder tentare più spesso, al posto dell’ennesima rincorsa al kickstart patinato e accattivante nella sua veste grafica, ma destinato a un probabile rapido oblio dall’assenza di vere novità. Quality Games, invece, con questo nuovo titolo mira a giocare in serie A, sfidando nomi stranieri (Fria LIgan ad esempio) sul campo minato della proposta di un sistema di gioco che possa essere utilizzato con successo in ambientazioni diverse, con ritmi e aspettative differenti da parte dei giocatori e dei master. Una cosa mai riuscita (e forse mai tentata, visto che a una maggior complessità di regole corrisponde necessariamente una minore duttilità delle stesse) da big come WOTC o Chaosium. Al contrario, l’essenzialità del DPS, che non si coniuga affatto con banalità o agnosticità del motore di gioco, dimostra le sue grandi potenzialità. Ne parliamo nella puntata audio di questa settimana e nella recensione del gioco, che trovate nei commenti della pagina Facebook e Instagram alla puntata del podcast. read more read less

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