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Nel Fedro e nella Lettera VII Platone condanna la scrittura: anziché potenziare la memoria, essa finirà per deprimerla, affidandone la custodia alla materialità inerte delle lettere. Curiosa condanna da parte di uno dei più grandi e fecondi scrittori dell’Occidente. Certo il passaggio dall’oralità alla scrittura costituì una rivoluzione spirituale e sociale di cui forse solo oggi, di fronte a tecniche e stili nuovi, siamo in grado di cogliere la portata: come abbia contribuito a formare la mente logica dell’uomo occidentale, i suoi vantaggi e limiti, dei quali da sempre si fa carico la pratica artistica della parola. Ed oggi? Quale saranno le conseguenze delle nuove pratiche espressive?
Nel Fedro e nella Lettera VII Platone condanna la scrittura: anziché potenziare la memoria, essa finirà per deprimerla, affidandone la custodia alla materialità inerte delle lettere. Curiosa condanna da parte di uno dei più grandi e fecondi scrittori dell’Occidente. Certo il passaggio dall’oralità alla scrittura costituì una rivoluzione spirituale e sociale di cui forse solo oggi, di fronte a tecniche e stili nuovi, siamo in grado di cogliere la portata: come abbia contribuito a formare la mente logica dell’uomo occidentale, i suoi vantaggi e limiti, dei quali da sempre si fa carico la pratica artistica della parola. Ed oggi? Quale saranno le conseguenze delle nuove pratiche espressive? read more read less

15 years ago #fdm, #filosofia, #memoria, #sini, #teoretica