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La velocità nel flamenco è un argomento su cui riflettere molto. Il flamenco non è una musica scritta, quindi, al contrario della musica classica, che è invece scritta, la velocità di un palo flamenco, di un genere musicale, non è obbligatoria.

Ci sono parecchi cantaores importanti, uno su tutti, Enrique Morente, che hanno sperimentato velocità diverse nel cante, esplorando nuove possibilità. Il flamenco deve lasciare l'artista libero di creare, mantenendo il rispetto della tradizione. La tradizione è una guida, non un limite, per il flamenco.

Ovviamente, la situazione stessa in cui si svolge la performance ne influenza la velocità: se il pubblico è molto partecipe ed entusiasta, i musicisti suoneranno più velocemente, perchè il livello di energia è più alto.

Quando siamo in fase di apprendimento, invece, non è una buona politica imparare a velocità elevata: se sono un chitarrista, per quanto dotato e professionale, e provo a studiare una nuova melodia, una nuova falseta, mi converrà praticare con una velocità molto lenta per essere molto presente e verificare se i vari passaggi sono realmente chiari o se li abbiamo semplicemente pasticciati ed imbrogliati.

Un passo lento e corretto può diventare veloce, restando corretto. Un passo fatto velocemente e in modo approssimativo rimarrà impreciso.

Se corro troppo, probabilmente "mangerò" pezzi di suono. Nel parlare, spesso le persone pronunciano male, ma se io parlassi troppo in fretta e pronunciassi male tutte le parole, danneggerei la comunicazione, e probabilmente nessuno ascolterebbe le spiegazioni.

Nel flamenco se la mia intenzione non è chiara, gli altri membri del gruppo non capiranno quale sia la mia esigenza. Per chi balla, un suggerimento è quello di definire bene il suono dei tacchi, che costruisce una specie di tappeto sonoro tra un suono e l'altro. Se costruisco un tappeto sonoro impreciso, darò più valore solo ai pieni e non ai vuoti, solo ai suoni forti e non a quelli più leggeri. L'intenzione, l'emozione si comunicano con le sfumature.

Oggi molti chitarristi e moltissimi ballerini corrono tanto: la velocità è un grosso anestetico, che mi impedisce di esplorare le emozioni. Inoltre, con la velocità gettiamo fumo negli occhi degli spettatori, che stiamo invitando ad applaudirci per le nostre capacità tecniche, non per l'emozione. E così neghiamo il flamenco! E diamo voce all'egocentrismo, invece che all'umiltà.

Inoltre, se la mia velocità non mette a proprio agio gli altri elementi del gruppo, non renderò un buon servizio a nessuno: se non siamo a nostro agio nel flamenco nulla funziona! Neppure io stesso mi sentirò a mio agio. Quindi domandiamoci quale sia lo scopo: comandare gli altri e decidere io che cosa debbano esprimere gli altri?

Come in una conversazione, occorre essere flessibili ed elastici e accettare il punto di vista degli altri, mettendolo al primo posto, giusto accanto al nostro punto di vista.

Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Insegno baile flamenco dal 1990.
30 anni fa nessuno ballava velocemente come accade oggi. Potrete dirmi che sto dicendo una bugia, che Carmen Amaya ballava molto velocemente già negli anni '40 o '50. E' vero! Però era l'unica!

La velocità troppo elevata livella i vari palos su un unico modello, cancellando la qualità e le sfumature particolari di ogni singolo palo.

Conviene quindi ascoltare tanto il flamenco nella sua tradizione antica, ed educare le nostre orecchie a quelle sonorità, alle radici di ciò che è stato fatto nel corso della storia.
La velocità nel flamenco è un argomento su cui riflettere molto. Il flamenco non è una musica scritta, quindi, al contrario della musica classica, che è invece scritta, la velocità di un palo flamenco, di un genere musicale, non è obbligatoria. Ci sono parecchi cantaores importanti, uno su tutti, Enrique Morente, che hanno sperimentato velocità diverse nel cante, esplorando nuove possibilità. Il flamenco deve lasciare l'artista libero di creare, mantenendo il rispetto della tradizione. La tradizione è una guida, non un limite, per il flamenco. Ovviamente, la situazione stessa in cui si svolge la performance ne influenza la velocità: se il pubblico è molto partecipe ed entusiasta, i musicisti suoneranno più velocemente, perchè il livello di energia è più alto. Quando siamo in fase di apprendimento, invece, non è una buona politica imparare a velocità elevata: se sono un chitarrista, per quanto dotato e professionale, e provo a studiare una nuova melodia, una nuova falseta, mi converrà praticare con una velocità molto lenta per essere molto presente e verificare se i vari passaggi sono realmente chiari o se li abbiamo semplicemente pasticciati ed imbrogliati. Un passo lento e corretto può diventare veloce, restando corretto. Un passo fatto velocemente e in modo approssimativo rimarrà impreciso. Se corro troppo, probabilmente "mangerò" pezzi di suono. Nel parlare, spesso le persone pronunciano male, ma se io parlassi troppo in fretta e pronunciassi male tutte le parole, danneggerei la comunicazione, e probabilmente nessuno ascolterebbe le spiegazioni. Nel flamenco se la mia intenzione non è chiara, gli altri membri del gruppo non capiranno quale sia la mia esigenza. Per chi balla, un suggerimento è quello di definire bene il suono dei tacchi, che costruisce una specie di tappeto sonoro tra un suono e l'altro. Se costruisco un tappeto sonoro impreciso, darò più valore solo ai pieni e non ai vuoti, solo ai suoni forti e non a quelli più leggeri. L'intenzione, l'emozione si comunicano con le sfumature. Oggi molti chitarristi e moltissimi ballerini corrono tanto: la velocità è un grosso anestetico, che mi impedisce di esplorare le emozioni. Inoltre, con la velocità gettiamo fumo negli occhi degli spettatori, che stiamo invitando ad applaudirci per le nostre capacità tecniche, non per l'emozione. E così neghiamo il flamenco! E diamo voce all'egocentrismo, invece che all'umiltà. Inoltre, se la mia velocità non mette a proprio agio gli altri elementi del gruppo, non renderò un buon servizio a nessuno: se non siamo a nostro agio nel flamenco nulla funziona! Neppure io stesso mi sentirò a mio agio. Quindi domandiamoci quale sia lo scopo: comandare gli altri e decidere io che cosa debbano esprimere gli altri? Come in una conversazione, occorre essere flessibili ed elastici e accettare il punto di vista degli altri, mettendolo al primo posto, giusto accanto al nostro punto di vista. Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Insegno baile flamenco dal 1990. 30 anni fa nessuno ballava velocemente come accade oggi. Potrete dirmi che sto dicendo una bugia, che Carmen Amaya ballava molto velocemente già negli anni '40 o '50. E' vero! Però era l'unica! La velocità troppo elevata livella i vari palos su un unico modello, cancellando la qualità e le sfumature particolari di ogni singolo palo. Conviene quindi ascoltare tanto il flamenco nella sua tradizione antica, ed educare le nostre orecchie a quelle sonorità, alle radici di ciò che è stato fatto nel corso della storia. read more read less

about 1 year ago #andalusia, #baile, #chitarra, #cultura, #danza, #flamenco, #musica, #sonorità, #teoria, #velocità