Il partito di governo ha ritirato il progetto di legge che imponeva alle ong con finanziamenti dall’estero superiori al 20 per cento di registrarsi come «agenti stranieri»: una norma simile a quella approvata in Russia nel 2012 per silenziare il dissenso e che ha scatenato numerose manifestazioni nella capitale Tbilisi. Ma le preoccupazioni per il futuro rimangono: perché nel rapporto con Mosca non sono poche le analogie con quanto accaduto nel Paese ora in guerra, spiega Francesco Battistini.
Il partito di governo ha ritirato il progetto di legge che imponeva alle ong con finanziamenti dall’estero superiori al 20 per cento di registrarsi come «agenti stranieri»: una norma simile a quella approvata in Russia nel 2012 per silenziare il dissenso e che ha scatenato numerose manifestazioni nella capitale Tbilisi. Ma le preoccupazioni per il futuro rimangono: perché nel rapporto con Mosca non sono poche le analogie con quanto accaduto nel Paese ora in guerra, spiega Francesco Battistini. Per altri approfondimenti: Georgia: idranti e gas contro i manifestanti pro Europa e anti Russia La Georgia ritira la legge-bavaglio, ma la folla rimane in piazza Georgia, la donna della bandiera simbolo delle proteste: “L’Europa è il nostro scudo”
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