Viviamo in una società avvolta da una spessa ed invisibile coltre, fatta di paure e di sospetti. Ci sentiamo cittadini di una giungla difficile nella quale siamo costretti ad immergerci ogni giorno. Servono corazze, maschere, scudi. Ogni persona è un potenziale nemico.
In cammino invece si vive una naturale apertura all'altro, e le relazioni che si costruiscono passo dopo passo, sono di una ricchezza straordinaria. Non servono le difese, e si respira quella bellezza e quell'umanità che ci fanno assaporare la possibilità di un mondo più umano e fraterno. Forse anche per questo l'esperienza del cammino è riposante.
Viviamo in una società avvolta da una spessa ed invisibile coltre, fatta di paure e di sospetti. Ci sentiamo cittadini di una giungla difficile nella quale siamo costretti ad immergerci ogni giorno. Servono corazze, maschere, scudi. Ogni persona è un potenziale nemico.
In cammino invece si vive una naturale apertura all'altro, e le relazioni che si costruiscono passo dopo passo, sono di una ricchezza straordinaria. Non servono le difese, e si respira quella bellezza e quell'umanità che ci fanno assaporare la possibilità di un mondo più umano e fraterno. Forse anche per questo l'esperienza del cammino è riposante.
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