Quello tra Pier Paolo Pasolini e Bologna è un legame intimo e profondo, solo in parte esplorato: qui nasce, frequenta il liceo e l’università, fonda Officina, una delle riviste più importanti del Novecento. Nella città torna per girare la sua opera più autobiografica, Edipo Re, e il suo ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma. All’Università di Bologna e al magistero di Roberto Longhi risale la sua “folgorazione” per le arti figurative, di cui portano il segno le sue opere
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cinematografiche, disseminate di riferimenti iconografici: Caravaggio, Masaccio, Piero della Francesca, Pontormo.
Eppure, se si pensa a Pasolini lo si identifica con il Friuli prima e con Roma poi: molti ignorano che fu Bologna a dargli i natali. Ma cosa resta di Bologna in Pasolini, e di Pasolini nella Bologna di oggi? Lo scopriamo, puntata dopo puntata, con alcuni celebri artisti, scrittori, giornalisti, attori, cantautori nati o vissuti all’ombra dei portici: un viaggio nell’universo biografico, letterario e cinematografico di Pasolini sulle tracce di un possibile dialogo tra passato e presente, di radici, echi e suggestioni inesplorate.
“Un poeta sotto ai portici” è un progetto del Comune di Bologna, ideato da MEC&Partners e prodotto da Melting Pod in occasione del centenario della nascita di Pasolini a Bologna.