Nell'anno in cui ricorrono i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, un viaggio attraverso la sua opera che evidenzia gli aspetti sorprendenti e meno noti della sua ispirazione, rivela alcune interpretazioni inedite, e riscopre l'incredibile modernità della Divina commedia.
Alberto Casadei, professore di Letteratura italiana dell'Università di Pisa, sintetizza in 9 brevi episodi anni di ricerche sull'opera e sulla vita di Dante. Spiegando perché, anche attraverso infinite rielaborazioni e riattivazione, dopo 700 anni Dante è ancora un nostro contemporaneo.
L'illustrazione usata per la copertina è di Michele Bruttomesso.
Nell'anno in cui ricorrono i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, un viaggio attraverso la sua opera che evidenzia gli aspetti sorprendenti e meno noti della sua ispirazione, rivela alcune interpretazioni inedite, e riscopre l'incredibile modernità della Divina commedia.
Alberto Casadei, professore di Letteratura italiana dell'Università di Pisa, sintetizza in 9 brevi episodi anni di ricerche sull'opera e sulla vita di Dante. Spiegando perché, anche attraverso infinite rielaborazioni e riattivazione, dopo 700 anni Dante è ancora un nostro contemporaneo.
L'illustrazione usata per la copertina è di Michele Bruttomesso.
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Alberto Casadei, professore di Letteratura italiana dell'Università di Pisa, sintetizza in 9 brevi episodi anni di ricerche sull'opera e sulla vita di Dante. Spiegando perché, anche attraverso infinite rielaborazioni e riattivazione, dopo 700 anni Dante è ancora un nostro contemporaneo.
L'illustrazione usata per la copertina è di Michele Bruttomesso.
Nell'anno in cui ricorrono i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, un viaggio attraverso la sua opera che evidenzia gli aspetti sorprendenti e meno noti della sua ispirazione, rivela alcune interpretazioni inedite, e riscopre l'incredibile modernità della Divina commedia.
Alberto Casadei, professore di Letteratura italiana dell'Università di Pisa, sintetizza in 9 brevi episodi anni di ricerche sull'opera e sulla vita di Dante. Spiegando perché, anche attraverso infinite rielaborazioni e riattivazione, dopo 700 anni Dante è ancora un nostro contemporaneo.
L'illustrazione usata per la copertina è di Michele Bruttomesso.
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Commedia o comedìa. Poema sacro. Divina commedia. Qual è davvero il titolo del poema dantesco? Quali elementi abbiamo per chiamarlo in un modo o nell'altro?
Quanti canti della Divina commedia ha scritto Dante a Firenze, prima dell'esilio? Davvero i primi sette dell'Inferno, come si è sempre creduto, oppure c'è un'altra possibilità?
Cosa rende la Divina commedia un testo capace di riattivare in ogni epoca l'attenzione e l'ammirazione di lettori e lettrici? Tra le altre cose, sicuramente la sapiente tecnica narrativa di Dante, che arriva ad anticipare alcune intuizioni poi sviluppate dalle moderne narrazioni audiovisive.
Dante nella Divina commedia mette in atto strategie di racconto che noi oggi comprendiamo meglio perché ci ricordano le tecniche narrative cinematografiche, e addirittura alcuni effetti quasi “televisivi”, come quando nel canto XXI racconta in presa diretta l’arrivo all’inferno di un dannato lucchese.
Il canto V dell’inferno, il celebre canto di Paolo e Francesca, è il primo in cui si dispiega tutta la capacità inventiva e poetica di Dante, e rappresenta una novità assoluta: per la prima volta nel poema compare un personaggio contemporaneo, Francesca appunto, per la quale Dante inventa un destino, rendendola una delle prime eroine romanzesche della modernità.
Nel canto VI del Purgatorio Dante inserisce una famosa invettiva contro l’Italia, lamentando i conflitti che lacerano la penisola e la mancanza di un principio politico unificatore. Al di là del significato “patriottico” che spesso è stato attribuito al canto, Dante qui medita sulla necessità politica e filosofica di superare particolarismi e interessi di parte.
L’ultimo canto del Paradiso è quello in cui Dante tenta di rappresentare la visione della Trinità, che è un’immersione nella luce divina, e uno sprofondamento della mente individuale in quella universale. Il Paradiso rappresenta il compimento dell’esperienza e del racconto di Dante, e senza questo grandioso tentativo finale di descrivere il rapporto tra il Creatore e la sua creazione intelligente, l'essere umano, non si può comprendere il senso e la direzione dell’intero poema.
La Divina commedia è un’opera produttiva: contiene infatti archetipi, immagini, situazioni capaci di generare miti poetici che sono stati nel corso della storia continuamente rielaborati, in letteratura, in pittura, in musica, a teatro, e più recentemente attraverso i linguaggi audiovisivi e digitali.