Intervista ai musicisti di Terra Barocca
Jun 21, 2024 ·
18m 46s
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Description
L’ensemble ucraino Terra Barocca a conclusione dello Stockholm Early Music Festival Il Festival di Musica Antica di Stoccolma si è concluso con il concerto di Terra Barocca, l’ensemble ucraino creato...
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L’ensemble ucraino Terra Barocca a conclusione dello Stockholm Early Music Festival
Il Festival di Musica Antica di Stoccolma si è concluso con il concerto di Terra Barocca, l’ensemble ucraino creato e diretto da Anna Ivaniushenko nell’ambito dell’Orchestra Filarmonica di Leopoli e composto per questa occasione anche da Sofia Soloviy, Stepan Syvokhip, Olena Yeremenko, Serhii Havryliuk e Maksim Rymar. Nel programma intitolato “Early Muses Are Not Silent”, risaltavano i nomi di due compositori del XVIII secolo, Dmytro Bortniansky e Maksim Berezovskyi, che frequentarono l’Accademia Filarmonica di Bologna ed ebbero molti legami con l’Italia, dove vennero eseguite una parte delle loro opere.
Per mettere in evidenza il legame con l’Europa passando anche per la Scandinavia, il gruppo ha scelto di includere una sonata del compositore svedese Olof Åhlström, vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, eseguita con la nickelharpa, che è lo strumento tradizionale più importante della Svezia, in sostituzione del violino come anche nel caso delle sonate di Fontana e di Corelli. Il concerto si è concluso con l’intonazione di un inno devozionale mariano del XVII secolo di Dmytro Tuptalo, arrangiato dal compositore contemporaneo Bohdan Sehin, che ha lasciato nell’aria un sentimento di soave commozione, suscitato dalla presenza gioiosa dei giovani musicisti di Terra Barocca che nonostante la dolorosa situazione del loro paese, con la loro qualità musicale hanno mostrato una olimpica serenità degna delle muse evocate nel titolo del loro concerto.
Gli esempi musicali e l’intervista presenti in questo podcast sono stati registrati durante le prove nella Chiesa Germanica, il luogo in cui si sono svolti i principali concerti del Festival. Paolo Scarnecchia
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Il Festival di Musica Antica di Stoccolma si è concluso con il concerto di Terra Barocca, l’ensemble ucraino creato e diretto da Anna Ivaniushenko nell’ambito dell’Orchestra Filarmonica di Leopoli e composto per questa occasione anche da Sofia Soloviy, Stepan Syvokhip, Olena Yeremenko, Serhii Havryliuk e Maksim Rymar. Nel programma intitolato “Early Muses Are Not Silent”, risaltavano i nomi di due compositori del XVIII secolo, Dmytro Bortniansky e Maksim Berezovskyi, che frequentarono l’Accademia Filarmonica di Bologna ed ebbero molti legami con l’Italia, dove vennero eseguite una parte delle loro opere.
Per mettere in evidenza il legame con l’Europa passando anche per la Scandinavia, il gruppo ha scelto di includere una sonata del compositore svedese Olof Åhlström, vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, eseguita con la nickelharpa, che è lo strumento tradizionale più importante della Svezia, in sostituzione del violino come anche nel caso delle sonate di Fontana e di Corelli. Il concerto si è concluso con l’intonazione di un inno devozionale mariano del XVII secolo di Dmytro Tuptalo, arrangiato dal compositore contemporaneo Bohdan Sehin, che ha lasciato nell’aria un sentimento di soave commozione, suscitato dalla presenza gioiosa dei giovani musicisti di Terra Barocca che nonostante la dolorosa situazione del loro paese, con la loro qualità musicale hanno mostrato una olimpica serenità degna delle muse evocate nel titolo del loro concerto.
Gli esempi musicali e l’intervista presenti in questo podcast sono stati registrati durante le prove nella Chiesa Germanica, il luogo in cui si sono svolti i principali concerti del Festival. Paolo Scarnecchia
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