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Fare libri è una faccenda di artigianato. Ha a che fare con l’artigianato del concetto ma anche con quello dell’oggetto. Assemblare un libro, impagianarlo, sceglierne la copertina, il carattere, la tipologia di carta: è artigianato, ma anche opera d’arte. Tutto deve suggerire un dubbio, una riflessione. Se il giorno dopo non sei cambiato, non ti sei spostato -anche solo di un millimentro- vuol dire che non hai letto. O forse che leggere è stato inutile. Lo dice Mattia Pozzi, il visionario fondatore di Criterion, la neonata casa editrice milanese creata appositamente per “offrire uno spazio di silenzio” in tutto questo rumore che ci circonda. Del resto lo diceva già il controverso autore e filosofo romeno Emil Cioran, “Un libro deve essere un pericolo”.
Fare libri è una faccenda di artigianato. Ha a che fare con l’artigianato del concetto ma anche con quello dell’oggetto. Assemblare un libro, impagianarlo, sceglierne la copertina, il carattere, la tipologia di carta: è artigianato, ma anche opera d’arte. Tutto deve suggerire un dubbio, una riflessione. Se il giorno dopo non sei cambiato, non ti sei spostato -anche solo di un millimentro- vuol dire che non hai letto. O forse che leggere è stato inutile. Lo dice Mattia Pozzi, il visionario fondatore di Criterion, la neonata casa editrice milanese creata appositamente per “offrire uno spazio di silenzio” in tutto questo rumore che ci circonda. Del resto lo diceva già il controverso autore e filosofo romeno Emil Cioran, “Un libro deve essere un pericolo”. read more read less

4 years ago #artigianato, #carattere, #copertina, #criterion, #editoria, #filosofia, #geografia, #metafisica, #microcosmo, #neverwasradio, #neverwasradiofest, #spazio, #traduzioni, #viaggio